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La Commissione europea invita le aziende a prepararsi a una Brexit “dura”

Tempo di lettura: 2 minuti

L’11 settembre 2018 la Commissione europea ha rilasciato una nota in cui avverte che, a causa della grande incertezza riguardo ai contenuti di un futuro accordo di recesso tra l’Unione Europea e il Regno Unito, le aziende devono prendere in considerazione il fatto che, a partire dal 30 marzo 2019, il Regno Unito diventerà un Paese esterno all’UE per quanto concerne le regole IVA e doganali, e prepararsi alle relative conseguenze.

Trattamento IVA delle forniture transfrontaliere di beni e servizi

Le aziende devono familiarizzare con le normali procedure e formalità di importazione ed esportazione che si applicheranno al Regno Unito dopo il 30 marzo 2019. Le aziende devono inoltre assicurarsi di poter fornire tutta la documentazione necessaria riguardo le loro forniture al Regno Unito e gli acquisti dal Regno Unito fino al 29 marzo 2019.
I soggetti passivi con sede nel Regno Unito devono verificare eventuali nuove norme sulla responsabilità applicabili alla fornitura di servizi all’UE dopo il 30 marzo 2019.

Mini regime dello sportello unico dell’UE (MOSS) per servizi digitali B2C

La nota della Commissione contiene istruzioni riguardanti la presentazione delle dichiarazioni IVA tramite MOSS, oltre a illustrazioni di casi che richiederanno un cambiamento di registrazione a partire dal 30 marzo 2019.

Richieste di rimborso IVA

A causa dell’incertezza sul futuro del regime di rimborso IVA del Regno Unito, i soggetti passivi con sede nell’UE e richiedenti rimborso IVA dal Regno Unito devono assicurarsi di richiedere tale rimborso mentre il Regno Unito è ancora uno Stato membro dell’Unione Europea.
A partire dal 30 marzo 2019, i soggetti passivi con sede nel Regno Unito devono richiedere i rimborsi IVA in accordo alle procedure di rimborso IVA per i soggetti passivi risiedenti al di fuori dell’UE. Potrebbe essere necessaria la designazione di un rappresentante fiscale al fine di ottenere tale rimborso.

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